Fusione o non Fusione?? Quale dilemma a Dro, nemmeno la maggioranza ne sa nulla


Sembra che le recenti elezioni politiche nazionali abbiano dato una forte scossa anche alle vicende locali piuttosto stagnanti sul tema delle fusioni tra comuni: il Sindaco ex senatore Fravezzi e il suo collega di Drena hanno improvvisamente messo da parte tutta l’urgenza dei mesi scorsi, inviando una “lettera segreta” (così la definisce il PD di Dro, non noi!) a vari indirizzi della Provincia per spostare la replica del referendum a data da destinarsi. Il Sindaco di Arco prende in mano la situazione e dichiara che farà la fusione con chi ci sta. Il Pd di Dro esce tardivamente dal letargo e chiede lumi al “suo” Sindaco, lamentando di non esser stato nemmeno informato: ma la letargia lo porta a rimanere l’ultimo strenuo difensore dell’urgenza del referendum per la fusione con Drena, quando per i due sindaci ora l'impellenza è tutta un’altra. Siamo fiduciosi che nei prossimi giorni ci illumineranno per farci comprendere l’urgenza di fermare l’urgenza.
Alcune domande al PD di Dro: ma dove eravate quando il Sindaco fissava l’obiettivo sbagliato di rifare il referendum? Perché avete condiviso la fretta e l’urgenza di predisporre una nuova consultazione popolare dopo un pronunciamento netto della cittadinanza? Perché avete creduto alla frottola che l’elettorato volesse questa nuova consultazione, trascurando il fatto che l’elettore sa quando e come votare e quando stare a casa? Perché vi lamentate ora di non esser stati coinvolti, dimenticando che Fravezzi ha sempre fatto così su tutte le questioni? Davvero vi aspettate che Fravezzi risponda alla vostra giusta obiezione sulla inconsistenza del “rischio rigetto”?
La sensazione che lasciate è che la vostra presa di posizione sia non solo tardiva, ma anche poco convinta e quindi durerà il tempo di farvi nuovamente convincere.
Francamente però dobbiamo dire che mentre il Pd almeno un timido segnale lo ha dato, le altre forze politiche sono nel silenzio più assordante.
Qual è la posizione del Partito autonomista? E soprattutto dov’è l’opposizione della Lega? Continueranno i cittadini a vedere questa strana obbedienza o l’unico consigliere rimasto si deciderà a battere un colpo, dicendo qualcosa di preciso al proprio elettorato?
Perché bisogna capire che la situazione evolve velocemente e la proposta di creare finalmente un Comune Unico rappresentativo dell’intero Basso Sarca non è poi così distante.
I fatti oggettivi sono molti: a causa dei pasticci dei due sindaci da una parte si è bruciata l’ipotesi della “fusione ristretta” (Dro – Drena), ma si è aperta a Drena la prospettiva della fusione più larga con Arco.
Questo pensiero si fa largo nella cittadinanza di quella comunità, così come in tutta la sua minoranza consigliare, ma anche tra parti della maggioranza. Lo stesso valga per Dro, dove il ns Movimento è da tempo convintamente aperto a tale prospettiva e sentiamo che tra i nostri Cittadini l’ipotesi acquista ogni giorno maggiori simpatie; per altro il parere favorevole ci giunge anche da diversi consiglieri di comuni limitrofi.
Ricordiamo la mozione presentata dai consiglieri di Arco del Movimento 5 stelle di Arco e votata all’unanimità dal consiglio comunale il 18.09.2017.
Resta aperta la partita con gli altri comuni alto-gardesani, ma siamo convinti che una decisa azione della parte alta della valle avrebbe effetti a cascata anche in quelle realtà. Se tutti e 7 i comuni si unissero, com’è auspicabile e sciocco non farlo, avremmo un totale di circa 50.000 abitanti, vuol dire diventare il secondo comune in Trentino ed il primo per PIL.

Certo, siamo consapevoli che questa trasformazione comporta rischi e difficoltà, soprattutto a livello della gestione del territorio, del rispetto per le istanza particolari di ogni paese, piccolo o grande che sia, della trasformazione dell’organizzazione istituzionale, ecc. Certo si taglierebbero 5 consigli comunali e un numero congruo di assessori, segretari comunali, … Certo si dovrebbe ridefinire il ruolo della comunità di valle.
Non siamo sprovveduti o visionari. Abbiamo ben presente la situazione odierna e sappiamo che i tempi sono ormai maturi per il cambiamento. Ci sono uomini lungimiranti e di buona volontà pronti a realizzare finalmente qualcosa di concreto , svincolato dalla vecchia maniera di fare politica, partendo dal basso, sapendo raccogliere le necessità dei Cittadino e tenerne conto, realmente e non per mera propaganda personalistica.
“Partire dal basso” dunque, dal coinvolgimento da subito e in tutte le varie fasi dei cittadini. Deve essere un processo partecipativo reale, senza assemblearismi, ma con la vicinanza e l’ascolto continuo delle istanze delle comunità. E quindi referendum: o referendum proposto dai consigli comunali, o referendum a cura di un Comitato di Cittadini.
Avremo così il reale sentire della Gente che deciderà di un argomento così delicato e importante per il futuro economico e territoriale.
E’ il tempo di scelte coraggiose e lungimiranti: così deve essere la vera politica. Abbiamo una sola valle e non possiamo più permetterci di sprecarla.

MoVimento 5 Stelle Dro
Cinzia Lucin
Alvaro Tavernini
Roberto Matteotti