Dirigenza azienda sanitaria: cambiano gli interpreti ma la musica è la stessa


Comunicato Stampa inviato ai principali quotidiani locali ed ignorato da:
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Partiamo proprio male.
Il nuovo megadirettore galattico (a botte da 175 mila euro l’anno più premi fino a 52 mila) della sanità trentina deve ancora insediarsi e già spuntano i compiti che i nostri virtuosi politici locali intendono fargli espletare, primo fra tutti la solita leggenda del taglio degli esami inutili.
Eh certo! A chi non va bene tagliare gli sprechi?
A tutti, ovvio, e noi per primi, visto che il M5S è in prima linea da sempre su questo tema, però non ci piace chi gioca con le parole per tutt’altri scopi.
Quand’è che un esame sanitario costituisce uno spreco?
Quando prescriverlo non ha alcun senso, diciamo noi. Ma, a meno che non si voglia sostenere che il Trentino è pieno di medici che prescrivono a casaccio per chissà poi quali inconfessabili motivi, gli esami servono a definire una diagnosi corretta, quindi non sono per definizione inutili nemmeno quando danno esito negativo. Vale qui il discorso della TAC: «Hai diritto alla TAC solo se sei malato… ma per sapere se sei malato ti serve fare una TAC!».
La verità è che il mandato che dalla politica arriva all’azienda sanitaria è quello di far cassa con tagli lineari.
I cittadini, a meno che non siano messi proprio male, se vogliono un esame se lo dovranno pagare (oltre quello che già versano per il Servizio sanitario) e se non possono, magari perché hanno perso il lavoro, affari loro. Solo che questo i nostri politici non vogliono dircelo. Ecco allora spuntare la terribile piaga degli esami inutili, artificio retorico da debellare con estremo pregiudizio.
Gli sprechi nella sanità esistono eccome, ma non stanno negli esami che si prescrivono ai poveri cristi quanto per esempio in certi super stipendi elargiti a dirigenti di ogni risma (molti dei quali con il doppio lavoro). Raccontare il contrario non è solo falso, è un esercizio di estremo cinismo e darwinismo sociale. Proprio per questo ho appena depositato un’interrogazione per sapere come mai l’APSS sembra non pubblichi gli importi dei premi economici legati a progetti obiettivo o progetti specifici dei dirigenti. Con quelle cifre in mano vedremo se gli sprechi resteranno gli esami inutili o se ci sarà altro più meritevole di attenzione.
Una nota finale: il Trentino è sa sempre ai vertici nazionali per aspettativa di vita. Su questo dato influisce anche la possibilità di poter verificare le proprie condizioni di salute quando serve non solo quando la situazione è già grave. Se passeranno logiche come quella del taglio degli esami, temo proprio che anche l’aspettativa di vita dei trentini subirà un duro colpo.

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle


Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

 

Trento, 29 aprile 2016

Egregio Signor
Bruno Dorigatti
Presidente del Consiglio Provinciale
SEDE

Interrogazione a risposta scritta n.

Risulta allo scrivente che l’APSS non pubblica i dati dei premi economici legati ai progetti obiettivo o progetti specifici dei dirigenti.

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere

  1. il prospetto dei progetti liquidati ai dirigenti in APSS per l’anno 2015 e, per ciascuno, titolo del progetto e corrispondente beneficiario dell’ importo.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

Cons. prov. Filippo Degasperi