Scuola trentina: gestione partitocratica che favorisce i privati. Fraccaro (M5S) presenta due interrogazioni parlamentari


«Nel silenzio complice dei partiti che in questi anni si sono succeduti al governo provinciale, la scuola trentina – e segnatamente la formazione professionale – è stata inserita in un sistema affidato alla gestione sempre più marcata delle strutture private, molte di natura confessionale e dirette spesso da politici o ex politici. A questi enti privati la Provincia riconosce la copertura del 100% dei costi (gli stanziamenti per il triennio in corso sfiorano i 150 milioni di euro) e fornisce gratuitamente laboratori, uffici, impianti e attrezzature: tutto questo per affidamento diretto, cioè senza concorso, e senza alcun controllo sulla qualità dell’insegnamento, sul sistema di assunzioni e sulla tutela degli insegnanti». Lo dichiara il deputato M5S Riccardo Fraccaro, annunciando la presentazione di ben due atti di sindacato ispettivo (4/17016 e 4/16061) per fare chiarezza sul sistema scolastico trentino.

«Negli anni – spiega Fraccaro – la scuola trentina ha subìto un radicale processo di privatizzazione, evidente in particolar modo nella formazione professionale, un tempo fiore all’occhiello dell’istruzione pubblica locale e ora in balìa di una gestione arbitraria e discrezionale per quanto riguarda assunzioni, affidamenti, valutazioni, piani di studio, spostamenti di dirigenti, gestione delle risorse (ad esempio quelle per l’alternanza scuola/lavoro, nel resto d’Italia affidati alle scuole, in Trentino filtrate dalla Provincia). L’elenco è lungo e testimonia un’usurpazione di competenze da parte dei partiti che governano la Provincia, con la complicità dei governi nazionali. Per Rossi e la sua giunta la scuola trentina è un’appendice funzionale al loro sistema di potere: la gestione degli istituti di formazione professionale, utilizzati come avamposti per piazzare soggetti ‘graditi’ al centrosinistra, e il protocollo sul trilinguismo sono gli esempi più evidenti della personalizzazione esasperata che la Provincia sta imponendo alla scuola locale. Questa prassi ha snaturato profondamente l’istituzione scolastica, obbligandola ad adottare strumenti e modelli tipicamente aziendali, senza però produrre risultati apprezzabili nella qualità dell’insegnamento. Al contrario, il sistema che Rossi sta introducendo in Trentino è un sistema iniquo, che penalizza il corpo insegnante e gli studenti, penalizza la cultura, produce un livellamento verso il basso e crea enormi danni al sistema scolastico provinciale, per questo ho presentato due interrogazioni al Ministro dell’istruzione. È necessario invertire rapidamente la rotta, evitando quella che pare a tutti gli effetti una gestione partitocratica e privatistica e salvaguardando l’autonomia della scuola da questa prepotente invasione di campo».

Riccardo Fraccaro
Deputato della Repubblica Italiana MoVimento 5 Stelle