I SuperStipendi dei dirigenti e i 500 euro di McDonald’s


Comunicato Stampa inviato ai principali quotidiani locali ed ignorato da:
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«In tempi di crisi bisogna tutti fare sacrifici. Questo è quanto ci viene ripetuto con costanza degna di miglior causa da anni a questa parte. C’è la crisi è bisogna fare “le riforme”. Cambiamenti che di solito ci vengono propinati al grido “ce lo chiede l’Europa” per attutirne i contenuti impopolari, visto che impattano in maniera spesso drammatica sulla vita dei cittadini che di colpo si trovano “riformati”.

E i sacrifici, volenti o nolenti, poi arrivano. La sanità pubblica viene tagliata. In pensione ci si va a 70 anni o non ci si va proprio. Si decide il diritto di licenziare anche senza giustificato motivo. La scuola pubblica ha sempre meno risorse e cade a pezzi. I voucher diventano il sistema di pagamento principale per i giovani. La pressione fiscale, nonostante le solite promesse da Pinocchio, resta altissima.

Insomma la crisi c’è e bisogna adeguarsi… peccato che non valga per tutti. Uno infatti osserva le retribuzioni dei dirigenti delle controllate provinciali e cosa scopre? Che i già stellari emolumenti destinati a queste figure apicali sono in aumento, salendo a un passo da quota 2.850.000 euro. Sarà la meritocrazia? O forse la logica conseguenza di un sistema nel quale le nomine di dirigenti e amministratori sono interdipendenti e legate a doppio filo? Chissà. Restano alcune stranezze. Prendiamo una controllata a caso, Cassa del Trentino. Lo scorso 29 luglio il sottoscritto ha chiesto di conoscere le ragioni delle discrepanze tra i dati dichiarati (e pubblicati) circa le retribuzioni del suo dirigente generale, oltre al totale dei compensi che lo stesso riceve in base a una serie piuttosto nutrita di incarichi extra. Risposta del primo settembre: “non si sa, stiamo verificando, le faremo sapere”. Oggi è l’8 di novembre e di risposte manco l’ombra. A pensar male parrebbe che la Provincia non sappia nemmeno quanti soldi arrivano ai suoi servitori oppure che qualcuno ritenga preferibile non far sapere ai cittadini certe cifre. In effetti discrepanze sullo stesso caso si erano manifestate anche l’anno precedente, quando era “sfuggita” l’indicazione del premio (euro 15mila, regolarmente incassato) che avrebbe portato lo stesso al vertice della classifica.

Nonostante la crisi dunque per qualcuno la grana si trova sempre, e in quantità crescenti. Sarà giusto così? Ci permettiamo di dubitarne. Anche perché fuori dai palazzi dorati, con i mille benefit e i sistemi di selezione spesso discutibili fa un gran freddo. E puoi trovarti con oltre 500 persone, anche laureate, in fila per un posto da Mc Donald’s a 500 euro al mese. E allora la sensazione che questa sperequazione nella distribuzione delle risorse sia iniqua diventa insopportabile e hai voglia a raccontare ai cittadino comune che tutto va bene, che siamo nel migliore dei mondi possibili, che chi si lamenta è un “gufo”o un “populista”. Dalla crisi si può uscire solo remando tutti dalla stessa parte ma finché a sacrificarsi sarà sempre e solo la massa della cittadinanza mentre l’elite continua a prosperare, allora non ci potrà essere alcuna ripresa. E se la rabbia della popolazione crescerà fino a tracimare la colpa sarà di chi pur potendo porre un freno a certe situazioni le ha coperte, sostenute e alimentate portandole alle loro logiche, tristi conseguenze».

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle