Ferrovia Trento: Degasperi presenta interrogazione sul taglio delle barriere anti rumore per il centro città e fa il punto della situazione

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In questi giorni sulla stampa si è riaccesa la polemica riguardo alle barriere antirumore da disporre in città per ridurre l’impatto della ferrovia sulle vite dei cittadini che abitano nei pressi. Il tema è di grande interesse e merita di essere sviscerato in ogni sua sfaccettatura senza venir ridotto ad una caricatura stile nimby. A spiegare la questione nei dettagli è il Consigliere Provinciale Degasperi, che la conosce bene avendo già avuto modo di occuparsene più volte in passato: «Il problema del passaggio dei treni in città, in special modo durante le ore notturne, è reale. È tuttavia sbagliato pensare che tutto possa essere risolto semplicemente piazzando delle barriere anti rumore lungo il tracciato ferroviario. Le barriere non sono infatti la panacea di tutti i mali, in primo luogo perché i dati dimostrano come esse funzionino solo per i primi 2 piani degli edifici e poi perché il problema è di triplice natura. Certo, c’è il rumore, che in base alle valutazioni effettuate anni fa è fuori norma, ma ci sono anche le vibrazioni che scuotono gli edifici come fuscelli al passaggio di treni merci carichi che percorrono le rotaie a velocità attorno ai 100 km orari e soprattutto c’è il rischio connesso a tali passaggi. Tutti ricordiamo infatti quanto accadde a Viareggio nel 2009, quando un treno merci deragliò con le sue cisterne di GPL e la susseguente esplosione causò qualcosa come 33 morti e 25 feriti. Quindi, ben vengano le barriere anti rumore, ma non ci si illuda che esse bastino a risolvere il problema, perché il problema è connaturato al passaggio dei treni merci stessi attraverso la città di Trento!».
Degasperi si sofferma su alcune delle uscite più improvvide che spesso animano il dibattito sulla ferrovia:«Spesso si sente dire che la ferrovia a Trento passava dove passa ora anche 20 anni fa e problemi non ne sollevava nessuno. Si tratta di una grossolana sciocchezza. Come ogni altra cosa, col passare del tempo e con lo sviluppo della tecnica, anche il trasporto ferroviario si è evoluto. 20 anni fa non c’erano traversine in calcestruzzo ma in legno, e ciò consente ai treni velocità assai maggiori. 20 anni fa c’erano molti più passaggi a livello a rallentare i convogli. 20 anni fa non c’era un 4° binario che permetteva il passaggio dei treni merci anche in presenza di treni passeggeri in attesa. Soprattutto, 20 anni fa i treni merci non passavano attraverso al città a 100 e più km/h ma quando andava bene procedevano a 30 o 40 km/h! La chiave di tutto infatti non è prevedere nuovi costosi interventi di sistemazione ferroviaria, ma semplicemente obbligare i treni merci che passano per Trento a procedere ad una velocità consona al tipo di tracciato che vanno ad attraversare! Lo ripeto: rumore, vibrazioni e rischi, tutte e 3 queste problematiche potrebbero essere risolte senza spendere un solo euro, semplicemente obbligando i treni merci a procedere a velocità limitata quando attraversano la città, imitando ciò che i treni passeggeri già fanno, e infatti nessuno dotato di senno si è mai lamentato di questi ultimi!»
Infine Degasperi mette i puntini sulle i, ribadendo come l’impegno del M5S per limitare l’impatto della ferrovia nei confronti delle vite dei cittadini che abitano nelle sue vicinanze non sia mai venuto meno:«Ho letto affermazioni francamente non condivisibili, secondo le quali nessuno si occuperebbe del problema della ferrovia. Spiace dover quindi ricordare che il sottoscritto si occupa della cosa fin dal 2007, quando faceva parte di un comitato nato ad hoc sulla questione. Quanto all’impegno politico, la PRIMA interrogazione da me presentata nel 2013 verteva proprio sul tema del traffico ferroviario e del suo impatto. A tale atto ne sono seguiti altri, ad esempio nel novembre 2014 come M5S abbiamo denunciato con forza l’immobilismo della PAT sulla questione. Ma non ci siamo limitati agli atti cartacei. In completa solitudine abbiamo fatto rilevazioni notturne sul rumore dei treni e all’annuncio della disposizione di barriere anti rumore presso il quartiere fantasma delle Albere abbiamo addirittura proceduto ad occupare il Muse in segno di protesta! Insomma tutto si può dire ma non che sulla ferrovia il M5S non combatta a fianco dei cittadini. E attenzione! Non bisogna assolutamente abbassare la guardia perché col completamento del tunnel del Brennero la situazione potrà solo peggiorare. Se avverrà si stima infatti una crescita del traffico ferroviario attraverso Trento che potrà raggiungere la cifra monstre di 300 transiti al giorno! E non solo, devo infatti segnalare come ad una mia precisa interrogazione l’Assessore Gilmozzi avesse risposto che erano in previsione due interventi per la disposizione di barriere anti rumore nel centro città. Tali interventi sarebbero dovuti costare rispettivamente 6,9 e 3,3 milioni. Oggi si parla di un solo lavoro per un valore di circa 6 milioni. Se così fosse significherebbe che anche il palliativo delle barriere anti rumore è stato tagliato, probabilmente finendo col favorire alcuni quartieri e dimenticandosene altri. Proprio al fine di verificare la veridicità di queste informazioni, ho da poco presentato una ulteriore interrogazione, nella speranza che possa servire a fare chiarezza. Infine leggo che s vorrebbero investire tempo e risorse in nuove rilevazioni. Si tratta di tempo perso, come può testimoniare chiunque viva nei pressi della ferrovia, dalle ultime rilevazioni ad oggi la situazione è solo peggiorata, cercare nuovi dati, magari nella speranza che risultino ammorbiditi rispetto al passato, non serve. Quello che serve è una lucida presa d’atto della situazione e delle poche ma decisive misure concrete atte a risolverla!»

Cons. prov. Filippo Degasperi
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle